Il busto, probabile ritratto della principessa Carolina, terza moglie di Maffeo I Sciarra, è entrato in possesso dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale al momento dell’acquisizione del palazzo Sciarra come generico Ritratto Femminile. La principessa è panneggiata in abiti classici secondo il gusto purista ancora in voga a metà Ottocento. La massiccia figura della principessa, all’epoca quarantenne, è infatti ricoperta da una veste profilata sulla scollatura che ne lascia scoperte le spalle in parte nascoste da una stola annodata sul davanti. I capelli, divisi al centro da una scriminatura, sono morbidamente raccolti ad imitazione delle acconciature romane.
I lineamenti, seppur addolciti, risultano essere realistici. Ai lati della bocca, le guance piene sono segnate da sottili rughe d’espressione.
La vita della principessa, scomparsa a novantatré anni dopo aver assistito alla rovina economica della sua famiglia, fu segnata dall’arresto avvenuto nel 1893 con l’accusa di cospirazione contro il nuovo stato italiano. Al rientro dalla città partenopea, dove si era recata per trattare affari di famiglia, fu scoperta in possesso di lettere in codice destinate ad esponenti degli ambienti filoborbonici. Processata, dopo otto mesi di carcere, riuscì a dimostrare la sua buona fede.