Questa tela fa parte di una serie di nature morte che raffigurano realisticamente oggetti comuni fra cui strumenti musicali o ferri da stiro. Dalla pittura figurativa l’artista approderà all’astrazione adottando un linguaggio postcubista nei primi anni Cinquanta. L’Italia postbellica è divisa infatti fra realismo socialista, e astrazione, linguaggio adottato da chi, pur della stessa tendenza politica, reagisce all’arte figurativa non potendo più dare un’immagine di rispetto alla figura umana privata della propria dignità dagli orrori della guerra. Nella versione di poco successiva dello stesso soggetto intitolata Composizione con ferri da stiro l’artista mostrerà una rielaborazione del linguaggio cubista che lo porterà ad abbandonare completamente la rappresentazione della realtà.