In quest’opera il maestro Cappello immortala il nudo femminile in maniera da renderlo quasi estatico ed in qualche modo apparentemente inarrivabile, probabilmente sottolineando la natura giusto appunto complessa e spesso indecifrabile dell’animo femminile, ergendosi in una posa nella quale è il suo sguardo a farla da padrone, nonostante il corpo appaia in tutta la sua grazia; sguardo che si propone in un campo lungo che lascia intravedere come i suoi pensieri si pongano semplicemente "oltre". Puro esempio di elogio alla sensibilità femminile.