Notari dipinge, rende in immagine la luce, quella luce che tutto avvolge e penetra, resiste non crea ombre ma tutto è visibile, dichiarato.
Essa è funzione dell’immagine, diventa simbolo, è l’elemento che determina e crea lo spazio, non esiste più la distanza, ogni elemento entra in contatto in una dimensione spirituale.
La pittura di Notari è un’azione drammatica, è l’espressione accorata di un dramma che si sviluppa fuori del tempo e dello spazio conosciuti. “Figure in rovina” offre situazioni e figure bloccate, coagulate, cristallizzate estranee al suo sentirsi vivere in un continuo farsi, in un continuo doloroso nascere. Notari elenca all’uomo esistenziale le cause del suo malessere, ma non sa indicargli la strada del suo tornare in sé. Il colore, apparentemente morbido e tenue, è in realtà penetrante ed accecante e marca nei volti deformati forse dall’alcool, nelle vesti discinte delle donne, nella chiusura dell’uomo che serra la testa fra le mani, lo stato d’animo dei personaggi, ne sottolinea il disagio, la solitudine e l’impossibilità di comunicare.