La tela intitolata Paesaggio romano rientra nella fase artistica sviluppata da Attardi a partire dal 1950, caratterizzata da una ricerca di impronta espressionista accompagnata da argomenti di carattere sociale e letterario.
Fra i soggetti prediletti di questo periodo, assieme ai nudi femminili e alle tematiche del lavoro, un posto di primo piano è assunto dai paesaggi; in particolare dal panorama urbano romano. Le immagini fluviali, come evidente nella presente tela, assieme alle strade e ai palazzi non ristrutturati del centro di Roma, rappresentano per l’artista il modo migliore e probabilmente più intimo per ritrarre la realtà quotidiana.
La tela presenta una visione del fiume dall’alto resa con un tratteggio segnico di estrema rarefazione che rimanda al postcubismo orfico, movimento che del resto è stato oggetto di un rinnovato interesse nel panorama artistico italiano proprio grazie ad Attardi, il quale però intende “ripulirlo”, come da lui affermato, da ogni fine ed influenza panica.