L’artista, nato in Sicilia e trasferitosi a Roma negli anni Venti, studia presso l’Accademia di Belle Arti e partecipa alla vivace vita culturale della capitale, entrando subito in contatto con gli artisti della scuola romana: Mafai, Omiccioli, Fazzini e Gentilizi. Stringe inoltre amicizia anche con Sarra, Guttuso e Fellini.
Per cinquant’anni lavora presso il suo studio in via Margutta, dove realizza le sue opere scultoree più importanti. In queste Rubino, “poeta che non descrive, ma evoca le cose”, come è stato più tardi definito, cerca l’essenzialità delle forme e dei volumi, il senso misterioso del movimento e la sobrietà nella formula espressiva.