Nello stile di un realismo descrittivo e dettagliato, legato a temi di impegno sociale, si inquadra questa Natura morta, caratterizzata dal disegno nitido, da inquadrature ravvicinate e dalla prevalenza di tonalità fredde.
La tela entra a far parte delle collezioni dell’ENAPPS nel 1955, a quattro anni di distanza dall’acquisto di un’altra opera di Astrologo, avvenuta nel dicembre 1951 su suggerimento di Giuseppe Capogrossi, che segnalava l’artista come un "giovane e valente pittore che partecipa attivamente a mostre d’arte in Italia".