A partire dagli anni Ottanta del Novecento, l’artista statunitense Robert Carroll dà avvio ad una intensa produzione di paesaggi naturali e squarci vegetali dal caratteristico narrativismo naturalistico, ispirandosi alle ripetute visite condotte ai parchi nazionali statunitensi e alle riserve naturali italiane.
La litografia La macchina presenta il soggetto naturalistico attraverso un’accurata lavorazione del pigmento in cui spiccano i colori brillanti utilizzati dall’artista: gli azzurri, i rossi e i verdi, intrecciandosi con il soggetto rappresentato, ne invadono lo spazio figurale e divengono essi stessi soggetto visivo. Continuando a sviluppare una personale ricerca iconografica sul reale, Carroll giunge così ad una figurazione sempre più intima e rivolta ad una quotidiana visionarietà.