Direzione Centrale Pensioni
Con messaggio n. 3884/2019 sono state fornite indicazioni sull’avvio da parte di Citibank, banca attualmente incaricata del servizio di pagamento delle pensioni INPS all’estero, della prima fase della campagna di accertamento dell’esistenza in vita, riferita agli anni 2019 e 2020, per i pensionati residenti in Africa, Oceania ed Europa.
La prima fase dell’accertamento è stata avviata da Citibank, a partire dal mese di ottobre 2019, con l’invio ai pensionati INPS residenti nelle suddette aree geografiche, della modulistica necessaria all’attestazione di esistenza in vita. Le attestazioni, debitamente compilate, sottoscritte dal pensionato e avallate da un "testimone accettabile" (quale un rappresentante di un ufficio consolare o di un'Autorità locale legittimata a tale adempimento) dovevano essere restituite alla banca entro il 13 febbraio 2020. Per i casi in cui il processo di accertamento dell’esistenza in vita non è stato completato entro il suddetto termine, Citibank ha effettuato il pagamento della sola rata di marzo 2020 attraverso Western Union.
La pensione può essere riscossa soltanto personalmente dal pensionato, il quale fornisce, così, anche la prova dell’esistenza in vita; in questo modo, il pagamento delle successive rate viene effettuato secondo le consuete modalità, a meno che non pervenga a Citibank una esplicita richiesta di continuare a incassare la pensione presso Western Union. Per poter ripristinare le precedenti modalità di pagamento, la riscossione personale della rata di marzo sarebbe dovuta avvenire entro il 19 marzo 2020, termine ultimo per la predisposizione del pagamento della rata di aprile da parte di Citibank. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2020, il pagamento delle pensioni sarebbe stato sospeso a partire dalla rata di aprile 2020.
Premesso quanto sopra, Citibank, alcuni Patronati e Uffici consolari hanno rappresentato che spesso i pensionati sono impossibilitati a recarsi da “testimoni accettabili” o nelle locali agenzie di Western Union (in alcuni casi addirittura chiuse) per la riscossione della rata di marzo, che costituisce valida prova dell’esistenza in vita. In particolare, è stato evidenziato che, a causa del diffondersi del contagio da COVID-19, in diversi Paesi interessati dalla prima fase dell’accertamento sono state imposte restrizioni alla libertà di movimento dei cittadini ivi residenti, specialmente se di età avanzata, che non permettono a costoro di completare il processo di verifica con le consuete modalità.
Pertanto, l’Istituto, in accordo con la Banca, ha deciso di non sospendere i pagamenti a partire dalla prossima rata di aprile e di includere i pensionati che non sono riusciti a completare il processo di verifica tra i soggetti che saranno interessati dalla seconda fase dell’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita che, come già comunicato con messaggio n. 1249/2020, sarà avviata presumibilmente ad agosto 2020.
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