Discostandosi nettamente dal più trattato genere ritrattistico, Bernardino Palazzi rappresenta in questo affresco diverse attività lavorative, dall’edilizia al lavoro agricolo. I singoli episodi, sinteticamente narrati, confluiscono, attraverso la dilatazione dello spazio compositivo, in un’armonica visione complessiva.
Nel ritrarre i personaggi al lavoro l’artista recupera la classicità quale valore di bellezza, senza tralasciare un sottile decorativismo nella cura dei particolari di mani e volti.
Lo stile adottato segue un certo rigore formale che attenua i rilievi plastici in una placida descrizioni dai colori sobri e raffinati. Il segno è deciso e il colore è luminoso, alla maniera di Armando Spadini. Palazzi si allontana in tal modo dal plasticismo del Novecento milanese come dai chiaristi, per portare avanti un linguaggio strettamente personale, prossimo ad una tendenza postimpressionista e matissiana.