Nato a Lecce nel 1914, s’iscrive a dodici anni alla Scuola Artistica Statale della sua città dove segue i corsi del pittore Geremia Re. Diventa autore già a dieci anni di disegni e linoleumgrafie per il “Bollettino delle Scuole Comunali” e fuori dalla scuola, si dedica alla grafica per alcuni giornali. Crea, inoltre, alcuni disegni per L’Almanacco del Salento. Trasferitosi nella capitale nel 1930 aderisce all’Art Decò Italiano, di cui diventa un eccellente interprete. Nel 1931, in occasione della Prima Mostra di Aeropittura – Omaggio ai Futuristi Trasvolatori, conosce e stringe amicizia con gli esponenti del Movimento Futurista: Marinetti, Balla, Prampolini, Dottori, Diulgheroff. S’immedesima totalmente nella loro poetica e partecipa a diverse mostre del Gruppo, in Italia e all’estero.
A partire dagli esordi romani si avvertono già quelle che saranno le caratteristiche distintive della sua pittura come la sintesi concettuale, l’astrazione simbolica delle forme, la gamma cromatica studiata sulla funzione empatetica dei colori e la vena lirica che raggiunge le vette espressive più alte dell’aeropittura.
Il volo, l’aria, la luce, caratterizzano le sue visioni, escludendo il naturalismo per accogliere invece un idealismo cosmico che diventa surreale e immerso nel mistero. L’azzurro, il colore della purezza, prevale nelle sue scelte cromatiche.
Nel 1932, presentato da Enrico Prampolini, tiene la Prima Personale alla Galleria Bragaglia Fuoricommercio di Roma. Un anno dopo partecipa alla Personale nella sua città natale, presentata questa volta da Vittorio Bodini, aeropoeta futurista. Scrive alcuni articoli per il settimanale di Alvino, “Vecchio e Nuovo”, dove è presente la voce di diversi artisti leccesi che auspicano uno “svecchiamento” della provincia. L’artista è alle più importanti manifestazioni nazionali e internazionali del Movimento Futurista e del Movimento dell’Aeropittura, tra le quali: Mostra Nazionale d’Arte Futurista (Mantova 1933); Omaggio Futurista a Umberto Boccioni (Milano 1933); Esposizione Italiana di Aeropittura (Amburgo-Berlino 1934); Mostra itinerante di Aeropittura (Vienna- Atene 1935).
Nel 1935 partecipa alla II Quadriennale Romana e nel 1936 e alla XX Biennale Internazionale di Venezia e sarà presente anche alle successive edizioni di entrambe le manifestazioni (’38- ’39).
Nel secondo dopoguerra, attraversa la fase Cubo- Strutturalista durata fino agli anni ’50, dalla quale deriverà una pittura di carattere astratto e simbolico. Continua ad essere attivo nelle maggiori mostre di quegli anni e aderisce anche alla VI, VII e VIII Quadriennale romana. Il 1956 è l’anno della sua Prima Antologica presso la Galleria delle Carrozze di Roma, nella quale si avverte il recupero della figurazione e una riproduzione dello stato d’animo di derivazione futurista. Tra il 1960 e il 1988 espone a New York, in Florida, a Milano nella mostra Gli Anni Trenta e alla mostra Il Futurismo e la Moda. Nello stesso periodo lavora sempre con grande entusiasmo ai temi dei Visio-Ritmi, mantenendosi fedele alle tematiche futuriste del dinamismo aeropittorico.