Nato a Genova da genitori siciliani, dal 1913 al 1945 vive a Livorno dove avviene la sua formazione artistica. Si appassiona fin da giovane alla pittura veneziana e napoletana del Sette-Ottocento e della pittura moderna belga ed olandese, che diventeranno oggetto dei suoi studi. Sempre a Livorno esordisce nel 1924 in una mostra organizzata presso la Bottega d’Arte, ambiente con il quale rimane legato tanto da ripetere l’esposizione nel 1957, anno in cui ha ormai consolidato il suo successo.
Terminata la seconda guerra mondiale, si trasferisce a Roma, dove diventa titolare di Cattedra al Liceo Artistico. Espone senza interruzione dal 1930 al 1945 alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e nel 1940 con una mostra personale di disegni. Partecipa inoltre a numerose Quadriennali d’Arte di Roma vincendo il “Premio Lazio” e ottenendo importanti riconoscimenti. All’estero è presente alle “Mostre d’Arte Figurativa” organizzate dalla Biennale di Venezia e dalla Quadriennale di Roma e a numerose rassegne d’arte nelle più importanti città del mondo. Nella sua produzione rientra inoltre, la realizzazione di vetrate in “Termolux Artistico” da lui ideato e fra queste quella di una grande vetrata esposta nel Salone d’Onore del Padiglione Italiano, alla Mostra mondiale di Parigi nel ’37.
Esegue inoltre, una serie di grandi mosaici nel palazzo della Direzione Generale della “Autostrada del Sole” di Firenze.
Negli anni giovanili stringe amicizia con Lorenzo Viani, del quale, ammirandone la pittura, adotta il linearismo alla maniera toscana, l’espressionismo tragico e risoluto, ripresi con accenti personali. Nei suoi primi dipinti infatti, esegue ritratti duri, fermi e controllati nella linea e nel colore, e paesi scarniti senza “gradevolezza esteriore”. Ritrae gente umile e una natura schietta e severa, rievocando la storia di un personaggio che sta dietro al volto di un uomo e una realtà nascosta più profonda che sta al di là di un paesaggio.
Entrato a contatto con l’espressionismo e il cubismo, la sua pittura cambia: il colore diventa più vivo e in grado di costruire piani che s’incastrano e si saldano tutti insieme. La lezione cubista si avverte soprattutto nei paesaggi e nelle nature morte, nelle quali adotta la partitura architettonica. Tramite quest’evoluzione, porta avanti quella ricerca iniziata negli anni giovanili, e cioè la trasfigurazione del reale, la ricerca di una verità metafisica.