Si laurea in giurisprudenza a Torino coltivando, contemporaneamente, la passione per la pittura senza frequentare studi d’arte. Non solo la pittura ma anche la ceramica e la tecnica incisoria sono attività alle quali Gambetta si dedica con grande passione e con grandi risultati. Dopo un breve periodo, tra la fine degli anni Venti ed i primissimi anni Trenta, dedica una brevissima attenzione all’ambiente metafisico, senza legarsi ad una specifica corrente artistica, per poi rivolgersi al mondo teatrale e circense utilizzando il disegno a china che per lui ben rappresentava la naturalezza e il paradossale. Negli anni Venti la passione per la ceramica gli consente di essere direttore artistico della manifattura Alba Docilia di Albissola Marina in Liguria e di esporre le sue opere all’Esposizione Universale di Parigi del 1925 ed alle mostre di arte decorativa di Monza e Milano. Partecipa ad alcune edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma, all’Expo Universale di Bruxelles del 1935 e alla Mostra Internazionale di New York del 1936. Ritornato a vivere stabilmente ad Albissola Marina fin dal 1906, questo artista schivo e operoso ha condotto la sua esistenza coltivando amicizie con personaggi dell’ambiente ligure conosciuti in tutto il mondo come Giò Ponti, Angelo Barile, Leonardo Borgese, Arturo Martini e Orio Vergani e presentando, purtroppo, solo sporadiche mostre personali.