Nella Composizione del 1951, dopo solo un anno dal Primo manifesto spaziale, e sulla scia degli “ambienti spaziali” di Lucio Fontana il riferimento alla continua rotazione degli elettroni intorno ad un nucleo è reso da un gesto portato con una energia molto sostenuta, espressione di estrema vitalità. L’arte non è più rappresentazione del mondo visibile ma espressione di un concetto comprensibile solo a chi riesce a coglierne il significato che si nasconde al di là del segno lasciato sulla tela con qualunque mezzo: incrostazioni di colore creati con la spatola, tagli realizzati con gesto preciso per mezzo di un oggetto tagliente (Fontana) o, come nell’action painting di Jackson Pollock, con vernice colata sulla tela dove magari restino frammenti di vetro o cicche di sigaretta come “pezzi di vita vissuta” nell’atto creativo.