Nei due paesaggi con pescatori l’artista si fa interprete della vita quotidiana dei villaggi e delle coste bretoni e normanne, mediata dalla ricerca di una trasfigurazione in chiave romantica del dato reale, resa attraverso gli effetti atmosferici e, nel primo dipinto, dal fumo di un focolare sulla spiaggia.
Difatti Emilio Praga, pur essendo un’artista di formazione accademica, è incline a trasporre in pittura un sentimento di sottile e nostalgica inquietudine, attraverso i toni sfumati e nebulosi delle sue vedute d’intenzione verista.
Determinante per la pittura di Praga fu il viaggio intrapreso in Europa, che condusse l’artista a Parigi – allora centro propulsore delle moderne correnti pittoriche – e nei Paesi Bassi. Le opere portano con sé il ricordo di quei viaggi: le vedute dei paesi nordici, presentano una certa familiarità con gli sviluppi della scuola francese di Barbizon, precedente diretto della pittura en plein air degli impressionisti, e con il realismo di Corot, seppure un velo di naturalismo romantico sia presente in entrambe le tele del pittore italiano che si allontana così da una visione fedelmente veristica del paesaggio.