Nato a Milano il 18 dicembre del 1839, Emilio Praga è meglio conosciuto come poeta che come pittore. Proveniente da una ricca famiglia borghese, proprietaria di un’impresa industriale, si forma presso l’Accademia di Brera, dedicandosi contemporaneamente alla pittura e alla poesia. Dopo diversi viaggi in Europa, dove ha l’occasione di visitare la Svizzera, la Francia, la Germania e i Paesi Bassi, espone per la prima alcune sue opere a Milano nel 1859. Tre anni dopo pubblica la sua prima raccolta di poesie dal titolo Tavolozza che riscuote fin da subito un grande successo. Si avvicina così all’ambiente culturale milanese degli scapigliati divenendone, insieme a Camillo Boito, uno dei maggiori esponenti. A questi anni risalgono i paesaggi Rive del Ticino e Porto Olandese: vedute, come del resto tutte le altre opere dell’artista, per lo più d’intenzione verista, nelle quali si avverte l’inquietudine nostalgica resa attraverso toni sfumati e nebulosi. Determinante per la pittura di Praga furono i viaggi in Europa, soprattutto il soggiorno a Parigi -centro propulsore delle moderne correnti pittoriche- e nei Paesi Bassi. Le vedute dei paesi dei pescatori o dei porti nordici risentono infatti dell’influenza della Scuola di Barbizon e del realismo di Corot, leggermente velato da un naturalismo romantico che impedisce una resa fedelmente veristica. Nelle sue opere si respira la stessa aria di noncuranza, di bozzettismo nella ricerca del vero, propria della raccolta di poesie.
Nel 1863 pubblica insieme a Boito la commedia Le madri galanti che non troverà grande consenso tra i critici e il pubblico. L’anno successivo la morte del padre lo costringe a occuparsi dell’industria familiare per fronteggiare la crisi economica che stava attraversando. Incapace di prendersene cura, a causa di uno stile di vita dissoluto, caratterizzato in questi anni dall’abuso di alcool, Emilio però porta presto in rovina l’azienda. Sostenuto da Cletto Arrighi, pubblica nel 1864 Penombre dove trapela lo sforzo d’infrangere le regole morali e artistiche della società contemporanea e nello stesso periodo, inizia a collaborare con Boito al Figaro. Nel 1865 diventa professore di letteratura poetica e drammatica al Conservatorio di Milano, mantenendo però l’incarico per pochi anni. Riesce a guadagnarsi da vivere scrivendo libretti d’opera e racconti d’appendice. Nel 1869 pubblica il suo ultimo lavoro importante dal titolo Fiabe e leggende, dal tono meno dissacrante rispetto alle opere precedenti. Emilio Praga muore nel 1875, distrutto dall’alcool, nella casa del fratello a Milano, lasciando incompiuto il romanzo Memorie del Presbiterio che, completato dall’amico Sacchetti, verrà pubblicato postumo nel 1878, con il titolo Trasparenze.