Questo splendido dipinto è tra le migliori opere realizzate da Pietro Novelli, detto il Monrealese, e risulta essere il pendant del Caino e Abele conservato a Roma, nella Galleria d’Arte Antica di Palazzo Barberini.
La presenza dei due pendant in collezione Barberini già dal 1655 e la presunta vicinanza di Pietro Novelli al circolo intellettuale dell’Accademia palermitana, gravitante intorno all’ambiente di papa Urbano VIII Barberini, rendono plausibile l’ipotesi che le due tele siano state eseguite da Novelli durante il suo soggiorno romano, su richiesta della famiglia Barberini.
Secondo la tradizione agiografica, fondata su un racconto romanzato del V secolo, Sebastiano, ufficiale della guardia pretoria ai tempi dell’imperatore Diocleziano (III secolo), fu condannato a morte perché convertitosi al cristianesimo; sopravvissuto al martirio delle frecce e guarito da sant’Irene, egli fece nuovamente professione di fede dinnanzi all’imperatore che ordinò di ucciderlo a bastonate e di gettare il corpo nella Cloaca Massima, la fogna più grande dell’antica Roma.
Novelli ritrae San Sebastiano illuminato da un fascio di luce mentre giace esamine avvolto in un drappo di colore vermiglio e bianco: creduto morto dai carnefici e abbandonato sul luogo del martirio, egli viene soccorso dalla vedova Irene che cura le sue ferite.
Nel San Sebastiano di proprietà dell’Inps, così come nel suo pendant, l’essenzialità della scena tende ad amplificare il clima intimo e fortemente espressivo dell’opera: sullo sfondo appena visibili gli arcieri autori del martirio; una luce morbida indugia sulle membra del santo e sui tessuti che lo avvolgono.
La resa accademica del nudo, l’estrema definizione plastica dell’anatomia affidata al gioco del chiaroscuro e il potente scorcio della figura che taglia diagonalmente la composizione, determinano un forte impatto emotivo; l’imminente tragicità del momento è sottolineata dal gesto melodrammatico della vedova Irene, riconoscibile per il manto scuro che vela la sua testa, che richiama la muta disperazione della Vergine nella Pietà di Novelli, conservata al Musée des Beaux-Arts di Bruxelles.