L’architettura di Roma è il principale soggetto delle opere pittoriche di Fabio Failla. L’artista si dedica a ritrarre particolari architettonici non tanto dei luoghi comuni della capitale, quanto gli ambienti in cui il distacco della storia imprime sulle pietre la grandezza del ricordo.
Failla amplia gli spazi architettonici, dilatando le suggestive prospettive ed entrando, quasi senza volere, in un clima di trasfigurazione metafisica.
Le scene sono animate da piccoli personaggi; preti rossi e neri, monache, tornano nella pittura di Failla ripetutamente.
In Intenro di San Clemente la luce che entra dal colonnato ingigantisce l’aspetto dell’architettura, vera protagonista dell’opera, al cospetto delle anonime figure sul limitare dell’ombra.
La ricchezza coloristica gioca sui contrasti; il colore in Failla non tralascia mai una reminiscenza di rispondenze tonali, donando al dipinto una certa unità e omogenità.