Nel 1906 dalla Calabria si trasferisce a vivere a Firenze. Qui si iscrive al Liceo artistico e poi all’ Accademia di belle arti. Nel 1914 è invitato da Filippo Tommaso Marinetti ad accompagnarlo in Russia per alcune conferenze sul Futurismo. Alla fine degli anni Dieci entra in contatto con il movimento futurista fiorentino frequentando il gruppo gravitante intorno alla rivista "L’Italia futurista" e realizza alcune opere ispirate al dinamismo plastico di Umberto Boccioni. Da quel momento prenderà parte a tutte le maggiori esposizioni del movimento, tra cui si ricordano:
l’Esposizione italiana d’arte d’avanguardia a Praga nel 1921; l’Esposizione futurista internazionale al Winter Club di Torino nel 1922; la mostra Trentaquattro pittori futuristi alla Galleria Pesaro di Milano nel 1927. Lungo gli anni Venti il suo lavoro attraversa una fase "meccanica-costruttivista".
La sua prima mostra personale si tiene nell’ambito della Mostra del Sindacato regionale fascista toscano nel 1930. Nel 1931 partecipa alla I Quadriennale (dove esporrà ancora nel ’48, nel ’51 e nel ’59).
Nel 1932 fonda a Firenze i Gruppi futuristi d’iniziative, con cui si distacca dalla direzione marinettiana del movimento. Una nuova sala personale gli è dedicata all’interno della Mostra d’arte futurista che si tiene a Palazzo Ferroni a Firenze nel 1933. In quegli anni si interessa anche di architettura, arti decorative e scenografia. Lungo gli anni Quaranta e Cinquanta è presente nelle principali mostre storiche dedicate al movimento futurista, mentre la sua pittura si accosta a soluzioni figurative più descrittive, fino alla svolta astrattista degli anni Sessanta.