Notato giovane da Renato Guttuso, che lo invitò a far parte del suo circolo, ha esposto i suoi quadri nelle gallerie romane del Secondo Dopoguerra frequentate da numerosi artisti e letterati dell’epoca tra cui Antonello Trombadori, amico fraterno di Guttuso, fino ad esporre, nel 1956, alla Biennale di Venezia. Amico dello scrittore Gesualdo Bufalino, del pittore Piero Guccione e del critico letterario Salvatore Guglielmino, negli anni Cinquanta si trasferì, come altri artisti suoi conterranei, definitivamente a Roma dove affiancò l’attività artistica all’insegnamento del Disegno e della Storia dell’Arte nella scuola pubblica. Incessante è stata la sua attività di disegno e di pittura, espressa in particolare con la tecnica dell’olio su tela ma anche con sperimentazioni con quella dell’acquaforte, che si è protratta fino al 2012, anno della sua scomparsa.