Spirito ribelle, poeta e pittore, si trasferisce a Roma dove aderisce giovanissimo al Futurismo, e Marinetti, che ne intuisce la forza espressiva e le capacità, lo introduce nel gruppo romano.
Produce tavole parolibere (1933), espone da Bragaglia e firma, nel 1936, il Manifesto della Poesia Murale, comunicando, sin da giovane, il proprio disagio esistenziale attraverso la poesia e la pittura.
Nel 1940 aderisce al Gruppo comasco futurista dei Valori Primordiali; terminata l’esperienza futurista, costituisce a Roma, nel 1944 la Casa Rossa, gruppo di cultura antiborghese, con Stradone, Dorazio, Zavattini e Guttuso.
A Roma partecipa a due Quadriennali, esplorando sin dagli anni ’50 un astrattismo concettuale che lo porta più vicino alla Bauhaus che alla pittura italiana, con forti accenni espressionisti il cui linguaggio, fortemente identificabile, precorre un approccio al lavoro quasi da artista di strada.
Carta non ha mai esposto in una personale. Nel 1995 a Montereale (L’Aquila), la prima antologica della sua arte. In successione: 2002, Palermo, Studio ’71; Roma, Arte Contemporanea; 2004 Biblioteca Angelica; 2004, Galleria del Lotto; 2004, Guglielmo II, Monreale, 2008, Fondazione Mazzullo, Taormina; 2008 Galleria Amara Crista, S. Giovanni La Punta; 2010, Sind Art, Roma.
Poliedrico e versatile, la sua continua ricerca di moduli linguistici sempre nuovi, testimonia una capacità di confrontarsi col mondo circostante in una relazione di scambio attiva. L’intreccio di linee e di colori, convergenza di suggestioni astratte, dinamismi di matrice futurista ed espressionista, rivelano tutta l’esuberante irrequietezza estetica di quest’autore. Sebastiano Carta è un artista che non si confina in un ambito troppo specialistico e un pò sclerotico, ma il suo è un continuo espandersi e debordare per seguire nuove direttrici di pensiero alla ricerca di nuove potenzialità ideative e di espressione.