Nasce a Venzia nel 1892 in una famiglia di artisti: il padre ebanista e intagliatore, i fratelli scultori e la sorella pittrice. Durante gli studi liceali, frequenta senza esservi iscritto la Scuola Libera del Nudo, presso l’Accademia di Belle Arti, e nel 1907 diviene allievo di Cesare Laurenti. L’anno successivo, a soli 17 anni espone per la prima volta alla Ca’ Pesaro e nel 1909 esordisce, con opere d’arte applicata, alla Biennale di Venezia. Seguono quindi le partecipazioni alla Prima Internazionale di Roma, al Carnegie Institute di Pittsburgh e, con ritmo incalzante, alle principali rassegne dell’epoca, tra cui la mostra della Secessione a Roma, dove nell’edizione del 1915-16 la regina Margherita acquista un suo dipinto intitolato Barche.
Prende parte alla prima guerra mondiale e presso il reggimento di San Nicola al Lido esegue sei tele per la mensa ufficiali, tra cui Ritratto del Capitano e Trincea, entrambi del 1917. Memoria dell’esperienza bellica è, nello stesso anno, la serie di xilografie intitolata Venezia durante la prima guerra mondiale. Nel dopoguerra la sua partecipazione alla Biennale di Venezia diviene costante. In questi anni Cadorin concentra parte della sua ricerca sull’arte sacra: prende parte alla Mostra d’Arte Sacra a Milano (1922) e alla Biennale d’Arte Liturgica di Venezia (1923), vincendo inoltre un premio per l’esecuzione della pala d’altare nella chiesa di San Pietro a Gorizia.
Nel corso della sua lunga carriera alterna all’attività pittorica, che annovera intensi ritratti e magiche vedute, quella di affrescatore e mosaicista, ottenendo commissioni di gran prestigio: un ciclo di affreschi nella chiesa della Visitazione a San Vito al Tagliamento, iniziato nel 1911, gli affreschi delle parrocchiali di Col San Martino e di Vidor, quindi quelli di Villa Zadra, sempre a Vidor; nel ’24 decora per D’Annunzio la Zambra del Misello al Vittoriale e l’anno successivo viene chiamato da Marcello Piacentini a decorare il salone centrale dell’Albergo Ambasciatori a Roma. Seguono le decorazioni della cripta del monumento alla Vittoria a Bolzano, dell’abside della chiesa di San Giusto a Trieste e del Padiglione Italiano con la casa del fascio all’Esposizione Internazionale di Bruxelles. Altre significative commissioni sono i due pannelli musivi per il cinema San Marco di Venezia, l’affresco raffigurante il Giudizio di Salomone per il Palazzo di Giustizia di Milano, il pannello musivo per il Palazzo delle Poste di Mestre, e infine la pala a mosaico per la chiesa di Recoaro Terme. Dagli anni ’20, sino alla sua morte, avvenuta nel 1976 a Venezia, tali imprese decorative si accompagnano all’attività didattica (insegna prima decorazione e poi pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia) e ad un’intensa attività espositiva sia in Italia che all’estero. Oltre alle numerose personali allestite a Londra, Parigi, l’Aja, Madrid, Barcellona, San Francisco e molte tra le città italiane, si ricorda la partecipazione del Cadorin alla prima Mostra del Novecento Italiano (1926), all’esposizione d’arte italiana moderna a New York (1926) e all’Esposizione Universale di Parigi del ’37.