In linea con le marine di Ustica realizzate nel 1957, dalla fine degli anni Sessanta Giovanni Omiccioli si dedica a ritrarre spiagge e paesaggi dei dintorni di Roma e, in particolare delle zone di Torvaianica, Fregene, Aranova e Palo. La serie di dipinti diviene presto molto popolare, decretando un nuovo ritorno di Omiccioli sul mercato dell’arte contemporanea italiana. Si tratta anche in questo caso di piccole tranches de vie di luoghi familiari all’artista, luoghi di vacanza e di riposo che divengono emblemi di una nuova visionarietà, tutta giocata sulla pennellata tenue e sul tratto leggero.
In L’Arrone a Fregene, Omiccioli ritrae, quasi a volo d’uccello, l’ultimo tratto e la foce del fiume Arrone, unico emissario naturale del Lago di Bracciano, che si getta nel Mar Tirreno nei pressi di Fregene dopo aver attraversato la riserva naturale del litorale romano.