Nel 1915 la Cassa Nazionale di previdenza per gli operai decise di onorare il suo primo presidente, il principe Alfonso Doria Pamphilj (1851-1914), con un busto commissionato a Giulio Tadolini.
Si tratta di un’ opera celebrativa, realizzata l’anno dopo la morte del principe e presenta la sua figura in maniera particolarmente naturale, con il volto rivolto verso destra. Tadolini deve infatti aver preso a modello una fotografia, come si può evincere dalla posa leggermente a tre quarti, diffusa nella ritrattistica fotografica dell’epoca.
A un abbigliamento moderno nella sua essenzialità, distante dalle figure vestite di paludamenti che caratterizzavano la ritrattistica di pieno Ottocento, corrisponde in questo caso un volto estremamente somigliante, ma nel contempo levigato e addolcito nei segni del tempo.
Alfonso Doria Pamphilj oltre ad esser stato primo presidente della Cassa nazionale di previdenza per gli operai, come recita una targhetta applicata sulla colonna posta a basamento del busto, fu un importante esponente di quella aristocrazia romana che nei primi anni di Roma capitale introdusse i nuovi reali nell’ambiente locale, sfruttando la propria influenza sia sul patriziato sia sui ceti popolari. Allo stesso tempo, prima di divenire consigliere comunale nel 1893, il principe ricoprì la carica di vicepresidente della Croce Rossa e, seguendo la tradizione di assistenza e beneficenza della sua famiglia, fu tra i fondatori della scuola per infermiere professionale, di un istituto per fanciulli abbandonati, della Società anonima edificatrice di case per la classe povera e della Società di mutuo soccorso.