Costanza Mennyey inizia fin da piccola a occuparsi della pittura; si avvicina, giovanissima, alle teorie dell’avanguardia futurista e dei gruppi artistici piemontesi di indirizzo surrealista, sulla scia della divulgazione delle opere, in particolare, di Ernst e Dalì. Compagna di Prampolini, vivrà e conoscerà dal di dentro lo sviluppo del secondo futurismo degli anni Trenta, ma solo in parte l’aeropittura e il dinamismo boccioniano la influenzeranno. Infatti la Mennyey si interessa soprattutto al cubo-futurismo internazionale e in particolare allo sviluppo del postcubismo di Picasso che, fra l’altro, conosce a Parigi.