Romano di nascita, si trasferisce a Milano nel 1939, dove studia all’Accademia di Brera con Funi, Carpi e Carrà, diplomandosi nel 1945. L’anno seguente è tra i firmatari di Oltre Guernica, assieme a Morlotti, Cassinari, Ajmone. Superato il picassismo e il post-cubismo iniziali, la ricerca di Dova si muove verso forme più libere, tra concretismo e astrazione lirica. Nel 1951 aderisce al Movimento Spaziale fondato da Lucio Fontana firmandone i manifesti.
Con gli smalti mescolati, a sabbia e le gocciolature dripping nascono i primi dipinti tachistes, con essi Dova apre ’la strada alla pittura informale in Italia. Espone alla Galleria del Milione a Milano nel 1951 e viene invitato alla Biennale di Venezia nei ,1952, nel ’54 e nel ’56.
Dopo aver partecipato al Movimento nucleare di Baj e Dangelo, l’artista esaurisce l’esperienza tachiste, adottando un linguaggio di derivazione neofigurativa, popolato di personaggi simbolici, onirici e fantastici. Partecipa al gruppo "Phases" di Jaguer con Ernst, Aleichinsky, Jor, Lam. L’attività espositiva si fa sempre più fitta e si dirama a livello internazionale. Tra le numerose esposizioni: la personale al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles nel 1962, la partecipazione alla IX, X e XI Quadriennale di Roma, al Salon de Mai a Parigi nel 1962, ’64 e ’67, la presenza alla Biennale di Venezia nel 1962 ’con una sala personale.
Nel 1972 un’ampia antologica viene ospitata al Palazzo Reale di Milano, e una seconda antologica nel 1984 viene organizzata dal Circolo della Stampa. Tra i riconoscimenti ha ottenuto Il Premio Selezione della ’Biennale di San Paolo del Brasile nel 1957, il Premio Marzotto nel 1958, il Premio Bergamo nel 1959 e nello stesso anno il Premio Parigi alla VIII Quadriennale di Roma.