Mosso da precoce vocazione artistica, apprende i primi rudimenti di pittura dal padre, pittore dilettante, da Domenico Quattrociocchi e dal decoratore di carretti Emilio Murdolo, A Palermo frequenta lo studio dei futurista Pippo Rizzo, esordendo nel 1928 in una collettiva. Abbandonati gli studi di giurisprudenza per dedicarsi alla pittura, partecipa nel ’31 alla I° Quadriennale e, nel ’32, a una collettiva di artisti siciliani a Milano (Galleria del Milione).
Fonda a Palermo il Gruppo dei Quattro, con cui espone in diverse città italiane. Negli anni che seguono vive fra la Sicilia, Milano e Roma, intrecciando rapporti con numerosi artisti e intellettuali e dedicandosi con passione anche all’attività critica. Nel ’37 si stabilisce definitivamente a Roma dove, nel ’38, tiene la prima personale (Galleria della Cometa). Nel 1940 si iscrive al PCI; promotore di un’idea dell’arte come impegno morale e coinvolgimento nella realtà, traduce il suo impegno politico, oltre che nei temi delle sue opere, anche nei suoi scritti.
Dopo aver partecipato alla Resistenza, nel ’45 si reca in Francia dove stringe amicizia con Picasso. Nel ’46 sottoscrive il manifesto del Fronte nuovo delle arti, con cui espone alla XXIV Biennale di Venezia. Nel corso degli anni Cinquanta viene considerato il principale esponente di una corrente realista, politicamente impegnata a fianco del P.C.I. Già a partire da questi anni si susseguono vaste antologiche dedicate alla sua opera, mentre l’artista continua a sviluppare la propria ricerca in una incessante attività pittorica. Nel 1957 pubblica il saggio “Del realismo, del presente ed altro”, affiancando anche nel corso dei decenni successivi all’attività artistica ed espositiva, sempre molto intensa, quella di scrittore e critico d’arte.
Dal ’66 al ’68 è professore ordinario all’Accademia di belle arti di Roma. La sua attiva partecipazione alla vita sociale lo porta, nel 1976, a essere eletto Senatore della Repubblica, carica a cui rinuncia nell’83.