Il genere della veduta urbana, cui Piranesi si dedicò assiduamente dal momento del suo trasferimento a Roma, permise all’artista di elaborare un modo originale di osservazione e documentazione del passato.
Le vedute di Piranesi sono tutte caratterizzate dalla dialettica tra la fantasia dell’artista e la realtà che si presenta davanti ai suoi occhi. Come giustamente afferma Focillon nelle note dissertazioni su Piranesi del 1918 “è l’immaginazione che conferisce alla rappresentazione della verità, senza alterarla, un’eloquenza ed un’autorità incomparabili”.
Nel patrimonio artistico di proprietà dell’Inps sono presenti tre importanti acqueforti dell’artista, tutte riconducibili alla serie Vedute di Roma, costituita da 137 tavole incise.
La presente, intitolata Veduta del sito ov’era l’antico Foro romano, ritrae il celebre sito, ormai trasformatosi in Campo Vaccino per il pascolo degli animali. Il terreno è caratterizzato da profonde irregolarità dovute a frequenti inondazioni e ristagni d’acqua, non più drenati dalla Cloaca Massima. Il Foro appare infatti in uno stato di completo abbandono: tra le sterpaglie si ergono i resti del tempio di Giove Statore, al posto dei rostri si distingue un fienile, mentre la voragine di Curzio è utilizzata per l’abbeveramento degli animali allo stato brado.