Nato al Lido di Venezia, si trasferisce con la famiglia in città dove compie gli studi in economia e commercio. Si avvicina alla pittura sotto la guida di Luigi Cobianco e attratto dai colori della sua terra crea fin da subito dipinti en plein air, alla maniera di Cézanne e Manet. Nel 1953 esordisce alle mostre collettive della galleria Bevilacqua La Masa, presso la quale parteciperà a diverse edizioni. Dopo aver esposto tre dipinti alla Biennale di Venezia del 1956, l’anno successivo presenta nella sua prima personale una serie di quadri eseguiti all’aperto nei quali esprime costantemente la riflessione sul rapporto uomo-natura. Nel 1959 partecipa per la prima volta alla Quadriennale di Roma e qui aderisce al movimento Il Pro e il Contro (1961-1964) insieme ad Attardi, Vespignani, Farulli, Calabria, Guccione, Micacci e Morosini. Nei primi anni Sessanta ritrae una serie di paesaggi jesolani (Paesaggio a Jesolo 1964 e La Grande Ronda 1964) nei quali la composizione pittorica è costruita attraverso il colore. Successivamente la sua pittura si caricherà di riferimenti storici e sociali, un esempio emblematico è A Guevara del 1968. Oltre alla carriera artistica infatti, porta avanti l’impegno politico militando tra le file del PCI. Un’altra opera simbolica di quel periodo è Grande interno a Lipari, vincitrice del Premio Arezzo, esposta nel museo dell’omonima città. Partecipa alla IX, X, XI edizione della Quadriennale romana con temi politici sempre più espliciti: Sugli Spalti, Le barricate e Il drappo rosso. Ma accanto a questa produzione, negli anni Settanta nascono opere più introspettive dove vi è un’attenzione particolare per la luce pur mantenendo il carattere intimistico e agreste tipico dell’artista. Il trasferimento con la famiglia a Jesolo nel 1983, sarà l’occasione per ritrarre paesaggi avvolti da una luminosità intensa. Qualche anno dopo si dedica con grande partecipazione emotiva al tema religioso con l’esecuzione di circa venti tele che fanno parte del ciclo delle Crocifissioni. La prima guerra del Golfo è l’occasione per ritornare alle tematiche sociali e politiche. La Vie de Jésus del filosofo Ernest Renan sarà lo spunto invece, per la realizzazione nel 1999 di 19 teleri che raccontano la storia di Gesù e che saranno molto apprezzati nelle esposizioni tenute in diverse città. Negli ultimi anni Gianquinto, oltre alla pittura si è dedicato anche al disegno, all’incisione e alla scultura.