Nato il 22 maggio del 1922 a Marmore, si trasferisce a Portici insieme a tutta la famiglia. Autodidatta, dipinge fin da ragazzo e a soli 18 anni tiene la sua prima mostra personale presso la prestigiosa Galleria Forti. Si laurea intanto in scienze economiche all’università di Napoli. Tiene diverse mostre personali presso le principali Gallerie Italiane, in Francia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svizzera. Espone anche in diverse mostre collettive a Londra, Parigi, Monaco, New York, San Paolo, Washington, Chicago, San Francisco e Melbourne. Ed ancora, partecipa alle più importanti mostre internazionali fra cui la Mostra «Pittori d’oggi» Francia-Italia, Torino 1959; il Premio internazionale Marzotto 1958-1959, al Museo Nazionale d’Arte Moderna di Parigi e di Monaco di Baviera; la I Triennale di Milano, dove vince il primo premio; l’Esposizione della Reale Accademia delle Arti di Londra, 1957. Nel 1963, invece, è invitato dall’Ente Quadriennale di Roma alla Mostra di pittura italiana contemporanea per il Museo d’Arte Moderna di Melbourne. Nello stesso anno è tra i 10 pittori invitati al premio Modigliani di Livorno.
Vince il Premio Mancini, il massimo riconoscimento per giovani artisti, dell’accademia di Belle Arti di Napoli. Oltre ad essere premiato al Concorso del Ministero della Pubblica Istruzione (1959-60), riceve il premio del Presidente della Repubblica alla Mostra Modigliani e il primo premio alla Mostra del Centenario della Promotrice Salvator Rosa, Napoli 1961.
Nelle prime opere Montarsolo parte da un radicale rifiuto della pittura napoletana ottocentesca (la Scuola di Posillipo) per aderire invece al Post-impressionismo e alla pittura Fauve, ma anche al richiamo della natura del paesaggio vesuviano e alla riviera di Portici, dove l’artista ha lo studio. In esse, diversi saranno rimandi a Turner e Constable, agli impressionisti e ai divisionisti fino ai Fauves, prima ancora di conoscere l’arte di Braque e Picasso a Parigi. E la tavolozza accesa desunta dalla pittura fauves, prelude il cubismo analitico che sarà la peculiarità delle opere mature dell’artista.
Montarsolo è uno dei rappresentanti più autentici della sua generazione, di quella cioè che rimane –nelle vicende dell’arte italiana dopo la seconda guerra mondiale- il fatto storico più concreto ed efficiente per la cultura del nostro paese negli anni della ricostruzione e del recupero. In particolare il suo personalissimo uso di una tecnica pittorica dove in primo piano viene esaltato il dato cromatico come fattore luministico ha fatto di lui uno dei più interessanti artisti della pittura italiana astratta del dopoguerra.