Claudio Francesco Beaumont nasce a Torino nel 1694. La sua prima formazione avviene presso i Gesuiti, in seguito, finanziato e protetto dalla corte sabauda, intraprende viaggi a Bologna e a Roma per affinare l’arte della pittura. A Bologna è vicino ai Carracci e alla corrente classicista, così come a Roma sarà sotto la guida del Trevisani e in contatto con i più attivi circoli intellettuali della capitale. Terminati gli studi e l’apprendistato, riceve un’importante commissione nella sua città natale che lo terrà impegnato dal 1719 al 1723. Si tratta della decorazione di alcuni ambienti del Palazzo Reale di Torino, tra cui spicca la raffigurazione del Carro dell’Aurora sul soffitto del salone del secondo piano. Al termine di tali lavori torna a Roma, dove rimarrà fino al 1731 come pensionato dell’Accademia di Francia. In questi anni termina la Beata Margherita di Savoia davanti a Cristo che invierà a Torino per la chiesa di Superga e che, così come il San Carlo comunica agli appestati e la Deposizione, destinate rispettivamente a Superga e Torino, risente dell’influenza dei grandi classicisti romani e soprattutto del Maratta, epigono del classicismo bolognese nella capitale. Nel frattempo continuano i rapporti con la corte sabauda che dal 1727 gli farà percepire uno stipendio annuo in qualità di pittore, impiegandolo in importanti committenze sia nel Palazzo Reale che nel Castello di Rivoli, dove contemporaneamente stava lavorando l’architetto siciliano Filippo Juvarra. Per quest’ultima dimora esegue la Sofonisba, il Ratto di Elena, il San Giovanni Battista e il San Pietro. Negli stessi anni decora il soffitto del gabinetto cinese progettato da Juvarra, la camera da lavoro e il gabinetto del re Carlo Emanuele, e la Galleria che più tardi prenderà il suo nome. In queste ultime opere torinesi si evidenzia l’influenza di pittori veneziani, quali Sebastiano Ricci e il Pittoni, e dei napoletani presenti a Torino come il Solimena.
Negli ultimi anni della sua vita, l’attività del Beaumont è assorbita da alcuni lavori nella provincia torinese e dalla produzione di bozzetti a olio per alcuni arazzi oggi conservati al Museo Civico di Torino e raffiguranti le Storie di Ciro, le Storie di Cesare e le Storie di Annibale. In questi anni viene nominato Direttore dell’appena istituita Scuola di Disegno per pittori scultori e tappezzieri dell’Università di Torino, priore della confraternita di San Luca a Torino, pittore di corte (1731) e Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1736).