Raffaello Sanzio nasce nel 1483 ad Urbino. Si forma inizialmente nella bottega del padre, Giovanni Santi, anch’esso pittore e attivo per la corte dei Montefeltro. Tracce dei primi lavori del giovane Raffaello possiamo trovarle nell’area umbra già all’inizio del ‘500 dove figura il suo nome con il titolo di “maestro” in alcuni contratti. Dibattuto dalla critica è il rapporto con il Perugino con il quale le prime opere sono strettamente affini, per invenzioni, temi e composizioni. Del 1504 è la sua prima opera firmata: Lo sposalizio della Vergine, tema analogo ad un’opera precedente del Perugino stesso ma dalla quale già si discosta per impianto spaziale e soluzioni compositive. Dal 1504 al 1508 risiederà a Firenze sotto la protezione di Pier Soderini, a lui raccomandato da Giovanna Feltria, sorella del duca di Urbino. In questo momento nella città si trovano sia Leonardo che Michelangelo lavorando ai cartoni per le decorazioni di Palazzo Vecchio. Raffaello è molto affascinato dalla pittura leonardesca, dalle sue composizioni e dalla resa dei moti e degli affetti, in questo periodo infatti è molto ricca la sua produzione di Madonne in cui l’influenza di Leonardo è tangibile come nella Madonna del Prato (o del Belvedere) o La Madonna del Cardellino, entrambe del 1506. Negli ultimi mesi del 1508 Raffaello giunge a Roma  e comincia a lavorare per il papa Giulio II nelle stanze del nuovo appartamento papale in Vaticano. In un primo momento lavora assieme ad altri pittori come Lorenzo Lotto, Perugino stesso e il Sodoma ma poco dopo ottiene per lui solo l’incarico dell’intera decorazione delle quattro stanze. Dal 1509 inizia a realizzare la decorazione de La Stanza della Segnatura, La stanza di Eliodoro e La stanza dell’incendio di Borgo, quest’ultima con ampio aiuto della bottega, Raffello era infatti impegnato in molte importanti commissioni, non da ultimo nel 1514 viene nominato assieme a Fra Giocondo, Architetto della Fabbrica di San Pietro. L’esecuzione dell’ultima stanza, La sala di Costantino verrà affidata ai suoi eredi, Giulio Romano e Penni, dopo la sua morte. Dal 1508 Raffaello e la sua bottega sono ingaggiati anche dal banchiere senese Agostino Chigi per la decorazione della sua villa sul Tevere dove Raffaello esegue la Galatea e dove la bottega su suo progetto esegue La Loggia di Amore e Psiche. Tra il 1515 e il 1516 sempre assieme alla bottega esegue i cartoni per gli arazzi destinati alla Cappella Sistina e tra il 1517 e il 1519 idea la decorazione delle Logge nei Palazzi Vaticani. Raffaello muore giovanissimo nel 1520 a soli 37 anni mentre sta lavorando alla pala della Trasfigurazione per il futuro papa Clemente VII, viene seppellito a Roma nel Pantheon sotto l’epigrafe di Pietro Bembo.